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Fabrizio Balzani
La mia storia con la pittura, forse inizia da bambino, passando ore a colorare, mentre i miei genitori e famiglia guardavano la televisione la sera.
Devo ammettere che facevo sempre lo stesso soggetto, nave stilizzata e colori pennarelli, niente di cui andare fiero.
Poi negli anni ogni tanto mi arrivavano messaggi inconsci, sulla pittura, tipo mio padre che mi suggerì di fare opere impressioniste, dato che lui aveva provato a dipingere da giovane, oppure momenti di disegno, oppure momenti che fissavo artisti dipingere, come in una vacanza in trentino o in Inghilterra.
Non volevo pitturare, veniva considerato in famiglia, una perdita di tempo, mentre le professioni serie era ingegnere medico, e ancora credo che per avere una famiglia servono professioni serie, ricordo sporadici tentativi di usar colori e tele, durante l’adolescenza con scarsissimi risultati, e visite a musei da solo.
All’eta’ di 38 anni, in una vacanza a Londra, una signora mi porta in una mostra a Chelsea e rimango impressionato da artisti americani che dipingevano grattacieli e auto in modo iperrealista.
Quando tornato dalla California, mi ammalo seriamente di attacchi di tachicardia e panico, e non posso più uscire di casa, con la mia famiglia che non può aiutarmi perchè ho abbandonato la loro religione anni prima, scopro i colori di nuovo.
Studio con tanti maestri, un anno con maestri russi in Ancona, poi faccio corsi e tento di conoscere critici e artisti, inizio con ritratti mettendo colori su foto e poi arte astratta.
Creo dopo circa 15 anni una mia tecnica, con pastelli morbidi su tela, vengo sempre criticato da artisti accademici, ma iscrivermi all’accademia con filosofia dell’arte e storia dell’arte non mi ha mai entusiasmato , sono invece entusiasta di aver conosciuto un artista a Senigallia, Lynn Yaw Boling, che frequento e mi chiede se un giorno potrò scrivere la sua biografia, poi litighiamo, ma mi lascia l’idea che l’arte è anche follia, anche suicidio, anche combattere Dio, anche diventare Dio e creare nuove dimensioni e speranze.
Ora vivendo a Senigallia cerco di posizionare opere dappertutto, e cerco strade diverse per comprare tele e colori anche se amo pitturare muri.